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Tecniche e materiali: Tipologie di legno N-Z
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Tipologie di legno da N a Z
NoceNoce Bahia /AburaNoce Daniela /OvangkolNoce NazionaleNoce TanganikaPinoPino Cembro / CirmoloPino di SveziaTeakTiglioTulipier AbeteAcaciaAceroBalsaBetullaBossoCarpinoCastagnoCiliegioFrassinoIrokoMerantiMogano
 

Noce

Noce
Il noce è un legno di essenza forte, semiduro, della famiglia delle latifoglie. Il colore è marrone. Può esere chiaro se l’albero è giovane, scuro se è vecchio. Ha delle belle venature più scure. Il legno ha fibra compatta, è duro, elastico, pesante. Resiste poco agli insetti e agli agenti atmosferici. E’ adatto ad essere intagliato. Si usa soprattutto per mobili, cornici e oggetti da ornamento.
 

Noce Bahia /Abura

Noce Bahia /Abura

Il noce bahia (Mitragyna Ciliata) chiamato anche Abura, è un albero appartenente alla famiglia delle latifoglie, originario dell’Africa occidentale. Il colore Grigio rosastro, alquanto più chiaro nella corona esterna di alburno; nel durame si riscontrano frequentemente delle venature. Nell’interno dei tessuti è presente un contenuto abbastanza elevato di fini granuli minerali.

  • Origine: Africa Occidentale
  • Colore: Grigio rosastro, grana fine
  • Tipo: latifoglia
  • Ritiro: medio
  • Peso specifico: allo stato fresco: mediamente 930 kg/m3; dopo normale stagionatura: 560 kg/m3.
  • Durevolezza: Tenero e leggero un poco nervoso, resistenza meccanica media
Caratteristiche meccaniche: resistenza a compressione assiale mediamente 52 N/mm2, a flessione 95 N/mm2, durezza modesta, il comportamento all’urto è basso.
Modulo di elasticità: 9.400 N/mm2.
Difetti strutturali ed alterazioni più frequenti: cavità interne da avanzamento decadimento del durame, fessurazione a stella, macchie giallastre da attacchi fungini, gallerie di insetti.
Durabilità: scarsa sia nei confronti degli attacchi di funghi che di insetti.
Lavorabilità: la segagione è agevole, l’essiccazione è rapida, la piallatura e la levigatura sono di facile soddisfacente esecuzione; la sfogliatura, la tranciatura e le operazioni di finitura non creano problemi.
Impieghi principali: falegnameria da interni, mobili ed arredamenti di tipo corrente, cornici, modelli da fonderia, sfogliatura per compensati.
 

Noce Daniela /Ovangkol

Alcuni dei nostri prodotti realizzati in Noce Daniela /Ovangkol
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Noce Daniela /Ovangkol
Il noce Daniela, dal nome botanico Guibourlia ehie, Appartiene alla famiglia delle Leguminosae Caesalpinioideae. Questo nome è utilizzato solo in Italia, altre denominazioni sono: Ovangkol (Francia, Germania),Amazakoue, Hiebaka, Ogbomolo, Whimawe, Zoulouè (Costa d’Avorio); Anokye (Ghana); Ovengkol (Gabon); Mongoy (Guinea).
L’albero pur essendo stato scoperto nella Costa d’Avorio lo si trova disseminato con altre essenze nelle foreste umide oltre che di queste zone anche del Ghana, del Gabon, in Nigeria e nel Camerun.
Alburno e durame sono differenziati. L ’alburno appare di colore biancastro negli esemplari giovani e freschi, nel legno stagionato cambia però in grigio-bruno. Il durame presenta delle caratteristiche analoghe a quelle del noce con leggere variazioni giallo-brune o bruno-olivastre dipendenti dalla provenienza e quindi dalle caratteristiche del terreno ove è cresciuto. Il legno è decorativo e presenta, sovente, delle venature nerastre di buon effetto. E’ un buon legno da lavoro, molto stabile quando è stagionato, duro, pesante.
Preferibilmente da destinare per arredamenti da interno. Si impiega soprattutto per impiallacciature e lastronature, mobili di pregio, o come sostituto del palissandro.
 

Noce Nazionale

Noce Nazionale
Albero di origine orientale ma molto comune in Italia e in tutta Europa, può arrivare ad avere un tronco di due metri di circonferenza. Il suo legno è pregiato, si lavora bene, è di colore marroncino e si trova in varianti chiare e anche molto scure. Ha venature marcate, è duro e compatto, abbastanza pesante ma elastico, si presta a finiture raffinate e di pregio, come mobili intagliati, cornici e oggetti da ornamento.
 

Noce Tanganika

Noce Tanganika
Il noce Tanganika è un albero proveniente dalle foreste umide della fascia tropico-equatoriale del Golfo di Guinea, dalla Liberia al Bacino del Congo, Repubblica Centrafricana, con estensione orientale sino all’Uganda. Marrone castano con venature rossicce.
È un legno duro, difficile da lavorare. Viene impiegato in falegnameria fine, arredamento di lusso, mobili di pregio, piccola carpenteria, coperture di pianoforti e televisori, porte, compensati impiallacciature, mobili, vani, oggetti in legno, ma anche per fabbricare calci di fucile, battiscopa e coprifili.
 

Pino

Pino
Il pino è un legno tenero, della famiglia delle resinose. E’ profumato, molto resinoso, resistente alle intemperie, di colore bianco rossiccio. E’ più duro dell’abete. Ce ne sono diverse qualità. Il pino marittimo si usa per intelaiature e falegnameria interna, per traversine ferroviarie, impalcature, pali telegrafici. Il pino selvatico serve per costruire navi, ponti, serramenti e infissi esterni, pali telegrafici, mobili. Altre qualità servono per alberi da navi, costruzioni rurali, lavori di intaglio, modelli di fonderia.
 

Pino Cembro / Cirmolo

Pino Cembro / Cirmolo
Il pino cembro (Pinus cembra), detto anche cirmolo, è un albero sempreverde aghifoglie del genere Pinus che vive sulle Alpi. Il suo legno è molto pregiato ed è usato in modo particolare per le sculture. È l’unico pino a 5 aghi presente spontaneamente in Europa. Il cembro (cirmolo) è un albero di essenza tenera, che appartiene alla famiglia delle resinose. Ha il legno molto compatto, senza venature. E’ usato soprattutto per lavori di tornio e di intaglio.
 

Pino di Svezia

Alcuni dei nostri prodotti realizzati in Pino di Svezia
Reebot - cucina rustica in pino di Svezia
Pino di Svezia
In condizioni ottimali di ambiente l’albero del Pino di Svezia può raggiungere l’altezza di 40 m ed il diametro a petto d’uomo di 70-80 cm: normalmente però i fusti sono considerati maturi quando hanno il diametro di 40-45 cm. Il portamento e la forma dei tronchi sono fortemente dipendenti dalle caratteristiche ambientali.
Aspetto e caratteristiche del legno: largo alburno giallognolo biancastro nettamente differenziato dal durame roseo o bruno rossastro chiaro, con anelli di incremento ben distinti, molto resinoso. Frequente presenza di tasche di resina e di canastro; abbondante nodosità. Peso specifico allo stato fresco: mediamente 880 kg/m3; dopo normale stagionatura: 550 kg/m3.
Struttura istologica: tessitura da fine a media, fibratura condizionata dalle condizioni ambientali; il materiale di foreste di modesta altitudine gestite razionalmente mostra fibratura diritta mentre nel materiale di alta quota di foreste poco regolari la fibratura appare spesso elicoidale.
Caratteristiche meccaniche: resistenza a compressione assiale mediamente 45 N/mm2, a flessione 95 N/mm2, durezza bassa; il comportamento all’urto modesto. Modulo di elasticità 13.700 N/mm2.
Difetti strutturali ed alterazioni più frequenti: tasche di resina, canastro, deviazione della fibratura, abbondanza di nodi, azzurrature ed altre alterazioni cromatiche da funghi. Durabilità: è influenzata dalla provenienza: mentre il materiale italiano di facile degradazione ad opera soprattutto dei funghi, quello del Nord Europa mostra caratteristiche assai migliori in dipendenza di un diverso contenuto di estrattivi.
essicazione: l’essiccazione avviene con discreta facilità, ma nel suo decorso si manifestano frequentemente azzurrature ed altre alterazioni cromatiche da attacchi fungini. La sfogliatura e la tranciatura si effettuano senza porre gravi problemi: sono però raramente applicate anche perché‚ i fogli non possono essere ottenuti con spessori molto sottili. Le unioni con chiodi o viti si compiono agevolmente, ma sono di modesta tenuta: l’incollaggio da definirsi normale. La tinteggiatura e la verniciatura non portano sempre a risultati eccellenti.
Ipieghi principali: strutture costruttive di vario tipo, paleria, falegnameria, infissi, arredamento di interni, imballaggi, lana di legno, triturazione per pannelli e per carta e cellulosa.
Nota: il legname di Pino silvestre consumato in Italia deriva per gran parte da importazioni provenienti dalla Scandinavia e dall’ex Unione Sovietica.
 

Teak

Teak
Il teak è un albero dal legno duro, che proviene dalla Birmania e dall’Indocina. Il colore è bruno verdastro venato, giallo o rosso cannella. Molto solido, resistente agli sbalzi atmosferici e all’umidità. E’ pesante, a fibra compatta; si lavora facilmente. E’ adatto per lavori di ebanisteria, per serramenti esterni, per pavimenti esterni, per mobili, costruzioni navali e idrauliche.
 

Tiglio

Tiglio
Il tiglio è un albero di essenza tenera, della famiglia delle latifoglie. Il legno è di color bianco sfumato di rosa, tenero, a fibra omogenea e sottile, di molto facile incisione. E’ delicato, non resiste al tempo e ai tarli. Viene usato per costruire mobili, rocchetti, oggetti di cancelleria, tasti per pianoforti.
 

Tulipier

Tulipier
Il tulipier è diffuso nelle zone sud-orientali degli Stati Uniti, ma viene coltivato anche in altri paesi ed in Europa.
Caratteristiche: Alburno e durame sono nettamente differenziati. L’alburno e’ stretto, biancastro, spesso con rigature chiare. Il durame varia dal giallo chiaro al giallo brunastro con zone scure-grigio o grigio-verdastro. Gli anelli di crescita sono difficilmente riconoscibili ad occhio nudo. Ha tessitura compatta, regolare con fibratura diritta. Il legno non offre molte garanzie di durabilita’ ed e’ soggetto ad attacchi di funghi e insetti.
Essiccazione: il procedimento di essiccazione artificiale puo’ essere condotto facilmente perche’ il legno non offre alcun pericolo di fendersi o di incurvarsi.
Usi principali e lavorazioni: il tulipier si lavora facilmente e le superfici piallate e levigate presentano una finitura opaca molto bella. Puo’ essere anche tinteggiato e verniciato con facilita’. Tutte le giunzioni con colla, viti e chiodi tengono bene. E’ adatto pure per essere tranciato e sfogliato. Viene impiegato per arredamenti d’interni ed anche per rivestimenti esterni, in questo caso pero’ il legno deve essere trattato con opportune sostanze preservanti. Il legno che presenta delle tonalita’ biancastre, si presta a venire tinto ad imitazione di legni piu’ pregiati come il noce, mentre quello con tonalita’ verdastre particolarmente spiccate e’ ricercato dagli intarsiatori che utilizzano nelle loro composizioni legni dalle naturali varieta’ cromatiche.
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